Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento del sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. CHIUDI

Journal

Iyengar Scienza

19 Giugno 2019

Movimento, azione e neuroni specchio

Chiara M. Travisi


Durante la Convention di IYENGAR® Yoga del 2016, Jawahar Bangera – insegnante senior Iyengar di Bombai, India) – accennò al fatto che nell’Iyengar yoga c’è un’attivazione sia dei neuroni motori che di quelli sensori. Non ho capito la portata di questa affermazione finché non ho sentito il Prof. Corrado Sinigallia, filosofo della mente e scienziato cognitivista dell’università di Milano, spiegare di persona il funzionamento dei neuroni specchio e il fenomeno della simulazione e risonanza incarnata “embodied simulation” e “embodied resonance” (Gallese e Sinigallia, 2018).

 

Scoperti nei primi anni 90’ da un team di neurofisiologi parmigiani guidati dal Prof. Rizzolato, questi neuroni della corteccia premotoria hanno un ruolo molto interessante nelle dinamiche cerebrali. I mirror hanno infatti la caratteristica di attivarsi sia che un individuo esegua un’azione sia che la stia semplicemente osservando compiere da qualcun’altro.

 

Ma come funzionano? Prendiamo il famoso esempio dell’esperimento di laboratorio in cui viene offerto del cibo a un macaco: il macaco porta il cibo alla bocca e il neurone mirror scarica; il macaco osserva il ricercatore portare il cibo alla bocca e il neurone mirror scarica ugualmente. La scoperta è sensazionale: un’azione esclusivamente osservata compiere da qualcun altro risuona nel corrispondente substrato motorio dell’osservatore!

 

Non solo, ricerche più recenti dimostrano che i mirror funzionano anche per movimenti non strettamente finalizzati (come il portare il cibo alla bocca o l’utilizzo di utensili), come ad esempio la danza, il suonare uno strumento ecc.
Cosa succede quindi nella nostra pratica di yog-asana? E come è possibile sfruttare questo meccanismo per l’apprendimento?

 

Stante l’esistenza dei mirror, si potrebbe dedurre che basti ‘guardare fare’ per ‘imparare a fare’. In questo caso, non avremmo bisogno di insegnanti, lezioni, né di ripetere e ripetere un gesto motorio prima di acquisirlo. Ebbene, non è esattamente così facile: la capacità di risposta all’azione motoria vista svolgere da un’altra persona dipende dalla capacità del proprio sistema motorio di trasformare l’azione vista in gesto motorio incorporato, incarnato. In altre parole, potremmo dire che il solo vedere un gesto fa risuonare il nostro sistema motorio, ma il modo in cui il nostro sistema motorio risuona non è uguale a quello della persona vista.

 

Prendiamo il caso di una lezione di Iyengar Yoga. L’insegnante dimostra Trikonasana e gli allievi lo imitano eseguendo la posizione che risulterà però meno precisa e corretta. Perché? La competenza del sistema motorio dell’insegnante /esperto è differente da quella dell’allievo/principiante. Cosa deve avvenire per migliorare l’esecuzione del gesto? L’ingrediente necessario è l’afferenza sensoriale. Il sistema motorio ha bisogno dell’afferenza sensoriale, ovvero del sentire l’effetto dell’azione, per incorporare nel proprio vocabolario dei movimenti il nuovo gesto motorio, affinandolo. Il sentire, nell’Iyengar Yoga, è da intendersi come il sentire del corpo che riceve stimoli esterni attraverso i sensi di percezione, e il sentire il corpo dall’interno attraverso la propria interocezione.
È un meccanismo a feed-back: esecuzione del gesto –> afferenza sensoriale correzione del sistema motorio ripetizione del gesto –> nuova afferenza sensoriale –> ri-correzione e affinamento del gesto motorio.

 

La risposta al vedere l’azione altrui è legata alla capacità del sistema motorio di chi osserva di riprodurla con la medesima competenza. C’è quindi un primato del sistema motorio sul sistema visivo. Non basta vedere: è necessario fare e allenare il proprio sistema motorio a fare il gesto in modo “intelligente” avrebbe detto B.K.S. Iyengar.

 

Ebbene, l’intelligenza del corpo di cui parlava Iyengar può essere letta, in questa chiave, come il meccanismo a feed-back tra afferenza sensoriale (esterno e intersezione) e sistema motorio. Intuitivamente, B.K.S. Iyengar ha costruito la sua didattica di insegnamento su un meccanismo fisiologico, riuscendo – attraverso le sue istruzioni precise e puntuali – a far risuonare nel corpo degli allievi, ciò che risuonava nel suo corpo.

 

“Action is movement with intelligence. The world is filled with movement. What the world needs is more conscious movement, more action.” B.K.S. Iyengar

 

Bibliografia

 

V. Gallese & C. Sinigaglia (2018) Embodied Resonance. In A. Newen, L. De Bruin, S. Gallagher (eds) Oxford Handbook of Cognition: Embodied, Embedded, Enactive, Extended Oxford University Press, Oxford.

 

G. Rizzolatti & C. Sinigaglia (2016). The mirror mechanism: a basic principle of brain function. Nature Reviews Neuroscience doi:10. 1038 /nrn.2016.135.

Categorie


Iyengar News Pratica Scienza Yoga Studies

07 Dicembre 2023

Il Prisma dello Yoga

Lasciamo che ‘yoga’ faccia quello che può e deve fare, ovvero darci la capacità discriminativa e prismatica di riconcettualizzare il nostro sguardo sul mondo, facendoci unire ciò che potrebbe apparirci separato, sviluppando una attitudine inclusiva, unificante e tollerante e fondata sui suoi principi etici in ogni contesto. E se #yoga è utopia, l’utopia di un percorso individuale per creare una comunità fondata sulla giustizia, a me sta bene così e, almeno, lasciamoci ispirare!


Iyengar Pratica Scienza

17 Settembre 2023

Summer Extend&Compact - part 8

Learn more on the last part of the Summer practice.


Iyengar Pratica

29 Agosto 2023

Summer Extend&Compact - part 7

Learn more on the extend&compact summer sequence Part 7